ERMINI PAOLO
ERMINI PAOLO
Elezione: Direttore de “Il Corriere Fiorentino”, eletto Accademico d’Onore il 24.09.2018
Ruolo Accademico: Accademico d’Onore
Classe 1953. Fiorentino di Porta Romana (specifica alla quale lui tiene moltissimo), ma adottato da Siena alla quale è da sempre affettivamente legato per motivi familiari (perché a Siena nacque il legame tra i suoi genitori, durante una gita aziendale).
Scuola elementare alla Acciaiuoli, sul San Gaggio, e le medie inferiori nella scomparsa Nicolò Machiavelli di piazza Pitti, dove ebbe insegnanti di straordinario valore, professionale e umano. La vera base di tutto il suo ciclo di studi.
Diplomato al liceo classico Galileo, si iscrisse alla facoltà fiorentina di Scienze Politiche Cesare Alfieri, con un piano di studi centrato sulle materie di storia contemporanea, storia dei partiti, scienza della politica. Con attenzione particolare verso la storia del socialismo italiano, studiata anche attraverso seminari e ricerche d’archivio, in una sorta di condominio tra l’istituto che faceva capo al professor Luigi Lotti e quello del professor Gaetano Arfè. Un curriculum che nel 1979 gli consentì di essere selezionato tra i 500 partecipanti al primo concorso per 50 borse di studio della Federazione della Stampa (FNSI) insieme con la Federazione degli Editori (FIEG). Classificatosi ventiseiesimo, non senza stupore per una prova che si era rivelata del tutto trasparente, il primo aprile 1980 entrò come stagista nella sede del “Sole 24 Ore” a Milano. La seconda parte della borsa di studio lo vide invece impegnato a “La Nazione” di Firenze, dove l’anno successivo fu assunto a tempo indeterminato.
Nella sede centrale del giornale ha lavorato nella redazione “Province”, all’economia e agli Interni. Con Giulio Giustiniani fece parte della nuova redazione dedicata esclusivamente alla politica. Poi entrò nell’ufficio centrale come vice capo redattore centrale e lì rimase fino a che, nell’agosto del 1988, accettò la proposta del direttore del “Resto del Carlino” per andare a fare il capo redattore centrale a Bologna.
Pagina particolarmente importante nella sua formazione, grazie al bell’esempio del direttore di allora, Marco Leonelli.
All’inizio del ’92 accettò l’offerta di Ugo Stille e si trasferì al “Corriere della Sera” come vice capo redattore centrale. Fu una stagione di lavoro intenso, al fianco del vice direttore vicario Giulio Anselmi e dello stesso Giustiniani, che era vice direttore, durante la quale sfumò definitivamente la speranza di conquistare quella laurea da cui lo separavano solo un esame di diritto, l’orale d’inglese e la tesi, già decisa con Stefano Caretti e Arfè: il Partito Socialista fiorentino e la prima guerra mondiale.
In via Solferino diventò capo redattore al tempo della prima direzione di Paolo Mieli. Il primo gennaio del 2000 fu nominato vicedirettore da Ferruccio de Bortoli. Infine, quando nel 2003 Stefano Folli prese il posto di de Bortoli, fu nominato condirettore. Carica che mantenne anche con la seconda direzione Mieli fino al 2006. Anno in cui accettò di andare a Bologna per fondare il “Corriere di Bologna”. Nel 2007 arrivò a Firenze per creare il “Corriere Fiorentino”, in edicola dal 27 febbraio 2008, di cui mantiene tuttora la direzione.
Durante gli anni trascorsi al “Corriere della “Sera”, è stato per un quadriennio docente s contratto di “Tecnica e linguaggio del giornalismo” alla facoltà di Scienze Politiche di Siena.
Ha ricevuto il Premio Frajese e il premio Arrigo Benedetti per il giornalismo.
Alla direzione del “Corriere Fiorentino” ha intrapreso una campagna pressante contro il degrado e la
perdita di identità di Firenze; ha voluto dedicare alcune iniziative alla conservazione della memoria della città (l’alluvione del 1966, il decennale della morte di Oriana Fallaci); in accordo con l’Editore, ha voluto festeggiare i dieci anni del giornale andando con i lettori nei luoghi della Firenze dimenticata.
A Siena cura il periodico della Contrada della Torre (“Impresa non meno impegnativa del “Corriere”, tiene a sottolineare).
Sposato con una compagna di liceo (poi insegnante di lettere e Preside), oltre a due gatti molto presenti nella vita familiare, ha una figlia, sposata a sua volta, e un nipotino che gli consente di fare il nonno. Il mestiere, a suo dire, più bello del mondo.