Al Presidente del Consiglio, Prof. Avv. Giuseppe Conte
Al Ministro dei Beni Culturali e del Turismo on. Dario Franceschini
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze on. Roberto Gualtieri
e, p.c.:
Al Ministro degli Affari Esteri, on. Luigi Di Maio
Al Presidente della Commissione Cultura della Camera, on. Luigi Gallo
Al Presidente della Commissione Cultura del Senato, on. Mario Pittoni
Al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dr. Stefano Bonaccini
Per Firenze e Toscana:
Al Presidente della Regione Toscana, dr. Enrico Rossi
All’Assessore alla Cultura della Regione Toscana, prof.ssa Monica Barni
Al Sindaco di Firenze e della Città Metropolitana di Firenze, dr. Dario Nardella
All’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, dr. Tommaso Sacchi
Oggetto: Impegno per la ripresa e sostegno alle antiche Accademie
Come già in passato in momenti di grave difficoltà del paese le antiche Accademie italiane hanno messo a disposizione del paese le proprie risorse intellettuali e morali per fronteggiare le emergenze. Siamo pronti a farlo anche in questo momento di difficoltà gravi sia sul fronte sanitario sia sul fronte economico e sociale.
Sul fronte clinico e biologico le nostre antiche Accademie dispongono spesso di competenze di riconosciuto valore internazionale che sono pronte a mettere a disposizione del paese.
Sul fronte economico e sociale come su quello culturale e artistico le antiche Accademie possono dare il proprio apporto alla ripresa culturale che qualifica nella sua ricchezza e specificità i territori di insediamento.
Tuttavia, oggi, come tutti i soggetti pubblici e privati, in conseguenza della crisi determinata dall’emergenza Covid-19, anche le antiche Accademie – capisaldi della cultura nel nostro Paese attraverso i secoli – stanno soffrendo e rischiano di non risollevarsi da questa crisi duratura.
Esse si avvalgono di finanziamenti in prevalenza pubblici, che temiamo vengano drasticamente ridotti, a emergenza finita o attenuata. Quanto alle fonti private di finanziamento, alle quali alcune delle nostre Accademie e Istituzioni culturali riescono abitualmente ad accedere, la crisi economica che seguirà quella sanitaria minaccia di estinguerle: l’organizzazione di eventi, la riscossione delle quote associative ove previste, l’acquisizione di erogazioni liberali, il sostegno delle fondazioni di origine bancaria per progetti specifici o per il funzionamento ordinario, tutto questo ed altro potrà essere messo in discussione anche nel settore privato.
E tuttavia, tra i beni immateriali da salvaguardare, a vantaggio della società odierna e futura, vorremmo segnalare appunto queste Accademie e Istituzioni di antica origine, che hanno saputo attraversare con continuità, o risorgendo all’occorrenza, i secoli e le traversie: sono sopravvissute a guerre, alluvioni e calamità, attenendosi ognuna alla propria missione originaria e soprattutto essendo capaci di riformularla in armonia con l’evoluzione della domanda di cultura attraverso i secoli.
Ogni Accademia con la propria specificità, grazie all’eccellenza dei propri Accademici, contribuisce al livello di civiltà della comunità locale, nazionale e internazionale incoraggiando, proteggendo e diffondendo la conoscenza e la creazione artistica in ogni loro forma ed espressione, con studi, ricerche, pubblicazioni, mostre, convegni e attività formative per specialisti e per un pubblico colto di ogni fascia di età, sempre avendo per obiettivo la diffusione e la valorizzazione della cultura artistica, umanistica e scientifica. Le Accademie rappresentano per antonomasia luoghi di confronto e di dialogo super partes, depositi di esperienza, laboratori di analisi e d’indirizzo, fucine del pensiero critico, nonché nodi di una qualificata rete di rapporti internazionali, che nel proprio ambito contribuiscono alla costruzione della comprensione reciproca e del dialogo culturale fra i popoli.
L’articolata serie di attività accademiche ha finora contribuito, inoltre, a generare reddito in un indotto che comprende aziende artigianali e di medie dimensioni in diversi versanti e settori, da quello dei servizi all’attività editoriale e pubblicistica.
Se le attività delle Accademie sono garantite dal volontariato di altissimo livello culturale espresso a titolo gratuito dagli Accademici stessi, vi sono però spese incomprimibili dedicate alla sussistenza, come gli stipendi dei dipendenti, gli oneri assicurativi, fiscali e previdenziali, le utenze, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi ecc., che le Accademie debbono comunque fronteggiare.
Ci auguriamo dunque che, in aggiunta alle prime misure generali assunte dal Governo col Decreto Cura Italia del 17.3.2020, che permettono il rinvio dei pagamenti degli oneri sociali, la Cassa Integrazione in deroga e il sostegno alle banche per la sospensione di crediti e mutui, si voglia dar corso a misure di sostegno mirate a favore delle Accademie e degli Istituti culturali più esposti e fragili, affinché superino la contingenza sfavorevole, sopravvivendo fino all’auspicato ritorno alla normalità.
A titolo di esempio, potrebbero giovare misure apposite quali:
Il riconoscimento di uno status comune a tutte le antiche Accademie e alle riconosciute Istituzioni
assimilabili, che svolgono attività culturali;
La fiscalizzazione degli oneri sociali fino al 31.12.2020;
La riduzione dell’IVA al 4%;
L’accesso a uno speciale Fondo per la cultura, al cui interno prevedere interventi di sostegno;
Il riconoscimento di reddito di imposta del 100% per le erogazioni liberali concesse alle antiche Accademie e alle riconosciute Istituzioni assimilabili per il prossimo biennio;
Altro che il Governo ritenga utile.
A fronte di ciò le antiche Accademie sono pronte a impegnare tutte le proprie risorse umane e scientifiche per sostenere la ripresa del paese.
Con la piena disponibilità e nell’auspicio di proficui prossimi contatti, in attesa di una cortese comunicazione di attenzione e di propositi, s’inviano i migliori saluti, nell’augurio per il nostro Paese e il mondo intero di superare nei tempi più brevi possibile questa tremenda emergenza.
Primi Firmatari
Prof. Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Firenze
Prof. Sandro Rogari, Presidente dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria”, Firenze