BERTOCCI CARLO
BERTOCCI CARLO
Elezioni: Pittore eletto Accademico Corrisponente 17.10.1997; eletto Accademico Ordinario 15.10.1999
Classe di appartenenza: Pittura
Ruolo Accademico: Accademico Ordinario
Carlo Bertocci è nato a Castell’Azzara (Grosseto) nel 1946: Vive e lavora a Firenze dove nel 1973 si è laureato in Architettura. Dal 1997 è membro dell’ Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Agli inizi degli anni ’80 è protagonista tra i più lirici e sensibili della Pittura Colta di Italo Mussa e partecipa alle mostre nazionali e internazionali che riuniscono i pittori di questo gruppo con quelli dell’ Anacronismo e Ipermanierismo.
Dal 1991 si dedica anche alla scultura realizzando terrecotte, ceramiche e bronzi. Nel 2006-2007 realizza un bronzo per la piazza di Castell’ Azzara (GR). Nel 2004 il Senato della Repubblica Italiana acquisisce un suo dipinto per la collezione permanente di Palazzo Madama, nello stesso anno ha realizzato il ritratto di Giovanni Spadolini per la galleria dei presidenti del Senato di Palazzo Madama. Per la stessa galleria nel 2008 ha realizzato il ritratto del Presidente del Senato Franco Marini. E’ segnalato alla voce Anacronismo in vari dizionari enciclopedici con particolare rilievo nell’ enciclopedia Electa La Pittura in Italia: Il Novecento/2. Si ricordano due monografie importanti: Italo Mussa: Carlo Bertocci. Ed de Luca, Roma. 1986. Edward Lucie-Smith: Carlo Bertocci. Ed. Il Polittico, Roma. 2002.
STRALCIO DI UN TESTO CRITICO
Negando la processualità meccanica del tempo storico, Bertocci affranca le sue creazioni da logiche di successione, ammettendo un tempo dell’immagine dilatato alla circolarità, alla simultaneità fra passato e futuro, che si annullano in un presente di silenzio ed assenza: allora una miracolosa sospensione connota lo svolgersi di un racconto fantastico, ambientato in uno spazio squisitamente mentale, vitreo e rarefatto nella sua pur evidente fisicità. La luce stessa, di derivazione apparentemente naturale, irrompe tagliente mutando il colore, costringendolo ad una limpidezza irreale, fulgido nella sensuale rarità delle cadenze cromatiche. Una luce che frange continuamente il blocco monumentale, svelando il gioco esasperato dell’accentuazione del colore che si fa disegno, elemento incisivo e strutturante dell’immagine, intensificato nella sua accensione lancinante, ed alienante.
Elisa Gradi, Immagini e figure ,
dal catalogo esposizione Comune di Broni (Pavia )2013